Pierced Steel Planking:  i cancelli della guerra
 

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Primo contatto

 

(Pasquale Libutti)

Dai cancelli a Internet
Tutto nacque dall'aver visto a Venosa dei vecchi cancelli di ferro, realizzati riciclando il materiale con cui gli Alleati costruivano piste di aviazione durante la guerra. Cancelli simili se ne vedono dappertutto nella zona del Vulture. Ma a Venosa sono tantissimi: perché? Alberto Leggieri, che è di Venosa, ha dato la risposta. Semplice: nei pressi della città esisteva una base aerea degli americani. Era la fine del 2007. Oltre sessanta anni dopo la fine della guerra. Una breve ricerca su Internet offre i primi risultati: il sito della 485th Bomb Group Association, che riunisce reduci e discendenti degli aviatori di Venosa. Sullo schermo appaiono le foto e i nomi degli equipaggi, le missioni di questa unità. Il primo passo è fatto: basta chiamare intorno al video gli amici di Venosa, stuzzicare la loro curiosità. Comincia così il passa parola, la ricerca delle notizie. L'idea, che condivido subito con Renato Mancino, è quella di costruire una webpage che riassuma quelle vicende: così nasce questa esperienza. Ma procediamo per gradi.

 

Un aviatore
Oltre al sito della 485th Bomb Group Association troviamo altro: solo due pagine e una foto intitolate al Sgt. Donald Boettcher. E' la storia di un singolo uomo: un ragazzo di vent'anni che ha compiuto 52 missioni di combattimento sui B-24 del 485th BG. Nel giugno 1944 è rimasto ferito durante un atterraggio, ma ha continuato a volare per altre 17 missioni. 
Finita la guerra, la sua vita è stata un calvario da un ospedale militare all'altro.  Ha conosciuto una ragazza, si è sposato, ha avuto un figlio. 
Il 4 gennaio 1948, quando sua moglie aveva 21 anni e suo figlio sei mesi di età, è morto per le conseguenze delle ferite riportate; aveva 23 anni. 
Sappiamo che il 485th BG ha avuto centinaia di caduti in azione, ma quello che leggiamo su Donald Boettcher ci colpisce, ci fa male. 
Le pagine del sergente Boettcher contengono anche una breve poesia, scritta da David Childers: una persona che dal testo non è identificata, forse uno degli aviatori della base di Venosa. 
Guardiamo meglio: le pagine del sergente Boettcher sono inserite nel sito dell'AWON, associazione che riunisce gli orfani di guerra, che dedica pagine e pagine ad altri caduti: un giusto ricordo. Se mai riusciremo a costruire il nostro sito web, contatteremo l'AWON  per scrivere un pensiero a Terry Boettcher, figlio dell'aviatore Donald e membro dell'AWON .
(foto 485th BG)

 

 
VENOSA
  (by David Childers)
There is a wheat field in Venosa
Where the Bombers fly no more
The tin can houses torn down
Fifty years work done
There's a farmer in Venosa
Working in Italy's sun
In the place where as a young man 
My Father stood
And there is a calmness in Venosa
That the flyers never knew
A breeze from the peaceful sea
In a foreign afternoon
....................................................
 
VENOSA 
(di David Childers)
C'è un campo di grano a Venosa
Dove i bombardieri non volano più
Le case di lamiera sono state smantellate
Cinquant'anni di lavoro fatto.
C'è un contadino a Venosa
Che lavora nel sole d'Italia
Nel posto dove come un giovane uomo
Mio padre sorgeva
E c'è una calma a Venosa
che gli aviatori non hanno mai conosciuto
una brezza dal mare tranquillo
in un pomeriggio di stranieri.
Le foto di Vincenzo
Alberto Leggieri  ci presenta Vincenzo Miranda. Appassionato di tutto ciò che è del suo paese, Vincenzo ha trovato ed acquistato su E-bay due foto aeree del campo di Venosa, scattate nel 1944. Incredibile! Si vedono la pista, le piazzole dei B-24, le sagome di una sessantina di aerei. 
Con le foto aeree mi metto all'opera con Franco Di Lucchio. Lui è un tecnico che sa destreggiarsi tra carte e planimetrie, per di più ha il brevetto da pilota ed è abituato a vedere le cose dall'alto.  L'idea è quella di rintracciare il luogo delle foto sulle immagini satellitari di Google Earth
La ricerca dura due minuti, meno del previsto; il risultato ci fa ammutolire. Troviamo il luogo non grazie alle strade o ad altri riferimenti: la foto satellitare  mostra la pallida traccia del campo, come un fantasma più chiaro, perfettamente sovrapponibile alla foto aerea del 1944. 
Oltre sessant'anni di arature, in più un paio di strade asfaltate che passano sull'area, ma la pista e le piazzole dei bombardieri sono ancora lì, come se aspettassero ancora il ritorno degli aerei. 
Era solo una pista di terra ricoperta da lamiere, usata per un solo anno dagli aerei: è ancora visibile. 
Ci ritornano in mente le parole della poesia di David Childers, il campo di grano e tutto il resto. 

 

PSP FAB base tutta.jpg (81574 byte)

PPS base gh 60.jpg (50833 byte)

 
L'uomo della poesia
E spunta anche l'uomo della  poesia, casualmente. Per motivi di lavoro ho contatti con Giovanni Battista Bochicchio, medico dell'Ospedale di Venosa, e gli accenno della base di Venosa. Il dottor Bochicchio è di Filiano, ma sua moglie è di Venosa; guarda caso il suocero, Antonio Di Grisolo, è uno dei proprietari dell'area dove sorgeva la pista. E così, ho trovato il contadino che ara il campo nella poesia di David Childers. E' proprio lui, e suo padre prima di lui; e ricorda pure che quando era ragazzo ha conosciuto la gente dell'aereoporto. 
 
 
e-mail
E' giunto il momento di scrivere a Mr. Terry Boettcher e a Mr. Jerry Whiting, storico della 485th Bomb Group Association; a quest'ultimo inviamo le foto aeree del 1944 e l'immagine satellitare da cui si vede il campo ancora oggi.  
La risposta è immediata. Mr. Boettcher ci invia una e-mail che contiene... le immagini inviate a Mr. Whiting. Evidentemente, i nostri interlocutori le hanno ritenute interessanti e se le sono scambiate. Potere della tecnologia: le immagini erano rimaste in qualche cassetto per 60 anni, poi in America qualcuno le aveva messe in vendita su E-bay e Vincenzo le aveva acquistate. In un paio di giorni, queste immagini sono rimbalzate avanti e indietro dall'Italia all'America e viceversa, grazie alla posta elettronica. E noi siamo contenti di essere stati utili al 485th
Comincia così un fitto scambio di corrispondenza, che ci conduce ad altre informazioni.

 

 
L'equipaggio del B 24 "Miss Conduct"
Mr. Terry Boettcher ci indica il sito del  456th  Bomb Group, di stanza alla base di Stornara (http://www.456thbombgroup.org) dove compaiono delle foto di un giovane aviatore del 485th BG, Harold "Red" Kempffer (che, naturalmente, è amico di Mr. Withing, come apprendiamo qualche giorno dopo) ed inoltre immagini scattate a Venosa, con la gente del luogo.
Da una di queste foto notiamo qualcosa di particolare. 
Si tratta dell'immagine del B-24 Miss Conduct - target for tonight; questo aereo fu consegnato a Stornara da un equipaggio del 485th BG di Venosa, che lo aveva usato nel volo dagli USA all'Italia. 
Un membro dell'equipaggio figura come Max L. Childers, e il suo nome è dipinto anche sull'aereo: è lo stesso cognome dell'autore della poesia, (David Childers) che quindi deve essere suo figlio. Tra i 3.500 uomini del 485th BG, è capitato così di individuarlo immediatamente; ai nomi cominciano ad essere associate le immagini e i volti delle persone.  
L'equipaggio del Lt. Arthur Rasco venne abbattuto su Vienna. Gli uomini, lanciatisi col paracadute, tornarono in Italia con l'aiuto dei partigiani jugoslavi. 

 

 
Equipaggio del Miss Conduct (foto 485th BG). In piedi, da sinistra: Lt. Arthur Rasco, pilota; Bob Walcotte, copilota; Joseph Stewart, bombardiere; Max Childers, navigatore. In basso, da sinistra: Bloyce Jordan, mitragliere mediano; Ray Buster, mitragliere anteriore; Ernie Birch, motorista di volo/mitragliere torretta superiore; Ed Kelly, radio operatore / mitragliere mediano; Harold Kempffer, mitragliere torretta ventrale; Ray Lonergan, mitragliere di coda. 
L'interprete 
Donato Grano  mi racconta le sue vicende: è un'altra pagina del sito www.storiedelsud.altervista.org.  In guerra lui era in Marina, ma  mi dice pure che suo cugino Antonio Motolese è stato interprete presso il 485th BG. Telefono al signor Antonio, che mi racconta le sue vicende. Suo padre era stato in America, così lui capiva l'inglese e si offrì come traduttore agli americani. Dopo il 485th  fu aggregato al 1898th Aviation Engineer Batallion, con cui lavorò per qualche tempo, per poi spostarsi all'aeroporto Forlanini di Milano. Ha fatto da interprete per una vita, lavorando nell'import-export. Adesso, ad 84 anni, vive a Firenze e continua a tradurre per pubblicazioni scientifiche ed altro. Antonio Motolese mi parla di Myron Ritzi, un sergente del 485th, di un paio di italo-americani che avevano parenti a Maschito, di un altro americano con parenti a Venosa: deve essere Pat Salese, come ho visto dalle carte mandate da Mr. Whiting. Mi racconta varie altre cose, e io gli mando l' indirizzo di Mr. Whiting: sarà lui a mettersi in contatto.
 
Visite a Venosa
Approfondiamo la conoscenza di Jerry Whiting, storico del 485th BG. Da tempo pensava di venire in Italia; adesso, sia pure per pochi giorni, decide di venire a Venosa nel mese di febbraio, insieme alla nipote di un altro aviatore, Mary Ann Gworek. Lo avviso che può trovare brutto tempo, forse neve o pioggia; non si impressiona. 
Dalla risposta si capisce cosa pensa: non sarà peggio dell'inverno 1944, uno dei più rigidi a memoria d'uomo, vissuto da suo padre nelle gelide tende del campo di Venosa. 
Non è il primo che torna a Venosa. Mr. Whiting mi scrive che nel 1965 il fotografo del 485th BG, Sy Weinstein, è venuto in Italia a trovare la famiglia Morlino.
Altri componenti del 485th sono venuti in Italia intorno al 1980, trovando gente che  ricordava i fatti del tempo: Mr. Whiting mi manda in proposito un articolo di giornale e alcune mappe, da cui ci rendiamo conto perché la seconda foto aerea di Vincenzo abbraccia un'area più ampia rispetto alla prima. 
Sia per l'aeroporto che per le tende sono individuate, rispettivamente, le aree assegnate ai quattro Squadroni che componevano il 485th: (828, 829, 830, 831). 
Nella seconda foto gli aviatori hanno perciò inquadrato il campo delle tende, che non è a ridosso della pista come pensavamo.
Adesso entra in campo Vito L'Erario, esperto di GPS, cartografia, elaborazioni grafiche. 
Il suo compito sarà quello di mappare i riferimenti  del campo e fornire la cartografia che Mr. Whiting ci ha gentilmente chiesto. Intanto, con Alberto Leggieri che conosce la zona, decidiamo di compiere un sopralluogo sull'area della base.
 
 

A lato, mappa fornita da Mr. Terry Boettcher (di Steve e Laura Sharpe, secondo informazioni di Mr. Jerry Whiting.) Di seguito, la seconda foto aerea di Vincenzo.

 
Sopralluogo sul campo
Ecco una baracca di lamiere ondulate arrugginite, nota come "l'hangar": appartiene alla base, anche se è troppo piccola per un B-24.  
Identifichiamo la pista e le piazzole degli aerei, e capiamo perché si vedono dal satellite.
Sul tracciato, per renderlo più compatto, sono state scaricate tonnellate di pietre di fiume; si racconta che occorsero tre mesi a costruire la pista.
Il grano cresce a stento tra le pietre bianche, perciò dalle foto satellitari il tracciato della pista appare chiaro.
Nient'altro si è conservato: molti residuati furono rimossi per coltivare l'area, tra cui bossoli e altro (il padre di Alberto, una volta, trovò una bomba di aereo nei campi vicini, e avvisò il personale della base...). 
Il sopralluogo in fin dei conti risulta deludente; forse l'area delle tende può riservare qualche sorpresa.
Il sito si può controllare attraverso le mappe, e decido di non anticipare il sopralluogo. I nostri amici Jerry Whiting e Mary Ann Gworek arriveranno fra pochi giorni e ci andremo insieme.
Da un certo punto di vista, è un posto che appartiene più a loro che a noi, è giusto così.

 

     
 
Italiani che lavorano al bordo della pista (foto 485th BG).
 
 
 
 
 
 
 
 
                        l' "hangar" oggi    (foto 485th BG)
     
 
La chitarra di Wayne B. Whiting
Jerry Whiting mi manda una foto che ritrae John Manfrida, un membro dell'equipaggio di suo padre, che accende una sigaretta ad un bambino di nove anni (all'epoca i padri insegnavano a fumare ai figli, pensando che il fumo potesse contrastare la malaria). 
Il bambino dovrebbe chiamarsi Tony Preita. 
E noi infatti rintracciamo Antonio "Tony" Preite, il bambino della foto! 
Lui ci racconta che ci fu una rissa soldati alleati nel locale gestito dalla sua famiglia; un inglese gli strappò dalle mani la chitarra e la sfondò in testa ad un americano. 
Fu così che un altro americano lo condusse al campo per fargli suonare la sua chitarra, poi gli regalò venti dollari per comprare un'altra chitarra.
Si trattava di Wayne B. Whiting,  il padre di Jerry, e fu così che Antonio cominciò a frequentare il campo di aviazione. 
Antonio Preite conserva ancora quella chitarra. 
Faremo incontrare Antonio con Jerry, che intanto ha confermato che verrà a Venosa dal 24 al 26 febbraio insieme a Mary Ann.
John Manfrida e Tony Preite
(foto Jerry Whiting, 485th BG)
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