Pierced Steel Planking: i cancelli della guerra
 

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Bombs Away, il giornale  

 

(Pasquale Libutti)

            
 
 
Il 485th BG pubblicava  un  notiziario settimanale: Bombs Away, con articoli  relativi all'attività militare dell'unità: 
"Aereo dell'831 Squadrone atterra con 275 buchi della contraerea"
oppure "Equipaggio prigioniero di guerra torna dalla Bulgaria", o di carattere generale:
"La Prima Armata a 19 miglia dalla Germania". 
Vi erano notizie dagli U.S.A., fumetti ricavati da altri giornali, notizie sportive e classifiche circa tornei di baseball e pallavolo tra gli Squadroni del 485th e con altre unità.
 
C'era la la rubrica cinematografica: "Dopo il successo di Lassie torna a casa, gli studios di Hollywood preparano film sui cani. Tra i prossimi episodi, ve ne sarà uno intitolato "Il figlio di Lassie" (il cinema: sempre uguale) e si pubblicava la lista dei film da proiettare nel Roxy Theatre "Under the Stars".
Non mancava "L'angolo del Cappellano" e l'orario delle funzioni religiose per cattolici, ebrei, protestanti. Il giornale diffondeva il programma della Venosa University che, in base alla disponibilità dei docenti, offriva lezioni di algebra, geometria, grammatica inglese, Bibbia, ma anche ragioneria, giornalismo, tedesco, ecc, e per finire anche di italiano:  
"Nel momento che stiamo per stampare, altri due corsi sono stati aggiunti alla lista: stenografia e italiano. Se avete intenzione di imparare come "parlate" tanto quanto "kapish" italiano, o di scoprire i segreti della scrittura veloce, iscrivetevi immediatamente." 
Molto spazio era dedicato ai più disparati avvenimenti del campo: l'installazione di una cabina elettrica per il campo che sfrutta l'energia elettrica che giunge dalla centralina idroelettrica di Monticchio, o l'inaugurazione della mensa ufficiali (nonché Club) dell' 831 Squadrone, in cui si legge che
"Siamo veramente orgogliosi del luogo e, poiché sentiamo che è nostro, cerchiamo di prenderci cura di ogni cosa per quanto possibile. Finora ---incrociamo le dita--- non abbiamo rotto nemmeno un bicchiere. Se succede, occorre pagare 70 lire, subito."
Oppure, ancora:
"Un vecchietto italiano di 70 anni, ogni mattino, si aggira presso le tende 67 e 69, annunciando senza cerimonie con un voce alta e stridula 'Bonjourno', e sistematicamente svegliando tutti gli occupanti col grido "Lavanderia!". 
 

 

        

 
Come vedevano l'Italia gli aviatori: Nel Natale 1944 il giornale pubblicava una lettera:
"Tutti tra noi sono d'accordo che l'Italia non è davvero un buon posto per il natale... Abbiamo avuto molto qui nel Gruppo - un mucchio di dolci e canditi, e tutte le cose buone che la gente ci ha mandato da casa... Che sono regali...di Natale... I bambini di Venosa non hanno molto da ricevere questo Natale... I bambini non sono entrati in guerra contro di noi. Ma il fatto è che sono i bambini a soffrirne, camminando sulle fredde pietre delle vie senza scarpe e vestiti miseramente... Loro soffrono la guerra... Noi siamo stati riempiti di dolci, più di quanti possiamo mangiarne... Perché lasciarli ammuffire nelle tende?"  
 
Sul numero 12 (marzo 1945) un aviatore che aveva finito il suo ciclo di missioni sui B-24 pubblicava uno scritto sulla sua esperienza in Italia. Un paese di cui coglieva i contrasti: "il marrone e il verde", a suo modo di vedere; il titolo era Panorama of Italy, una poesia in rima. Interessante.
Panorama d'Italia
Se io fossi un artista con nulla da fare
dipingerei un quadro, una veduta variegata,
della storica Italia, in cui io mostrerei
visioni di contrasto, l’alto e il basso.
Dovrebbero esserci alte montagne, un mare blu profondo,
marmocchi sporchi che mi urlano “Caramella!”;
imponenti cavalli impennacchiati e carretti colorati,
e, a due tonalità di colori, i capelli delle puttane che battono.
Dovrei mostrare i poliziotti napoleonici, i Carabinieri,
vecchie donne avvilite con troppo peso da portare.
Un dignitoso anziano con una barba da Balboa,
“bambini” a culo nudo, entrambi parimenti imbrattati,
castelli e palazzi, teatri d’ Opera, anche; 
hotel sulle montagne – Vista meravigliosa!
Case costruite con legno, mattoni, e fango,
gente coperta di croste con scorbuto e malattie veneree.
Cappelle e chiese, imponenti a vedersi,
ciascuna un riscatto da re in oro splendente,
Povertà e bisogno, uomini che implorano cibo,
rovistando tra i rifiuti, praticamente nudi.
Maestose cattedrali con campane dal suono argentino,
rifugi coperti con orribili odori;
catacombe ammuffite, un posto per i morti,
civili schiamazzanti che reclamano pane.
Sontuose ville con grandi alberi di palma,
un disgustoso tugurio, solo un buco nel muro;
prati contornati di alberi, baciati dalla brezza,
capre che sguazzano nella sporcizia fino alle ginocchia.
Statue che fanno intuire le forme, complete d'ogni dettaglio,
una ragazza sensuale con  le piaghe ai piedi.
Damigelle col bavaglino sul petto, ma mai un reggiseno,
che vengono a sbattere contro di te -dev'esserci una legge.-
Viali per lo struscio, una brillante compagnia,
vicoli aggrovigliati come il sogno drogato d'un diavolo.
Fiori che sbocciano sul fianco di una collina,
una latrina sul marciapiede senza alcun riserbo.
Due - quattro negozi con scaffalature vuote,
 mercanti che gesticolano, con le braccia che frustano l’aria;
stretti marciapiedi, più che altro simili a mensole;
giovani che sfumazzano cicche, grattandosi.
Carretti stracarichi, che si impossessano della strada,
indescrivibili autocarri, solitamente rimorchiati;
minuscoli asini, caricati per portare pesi;
taxi tirati da cavalli, in cerca di clienti.
Viandanti determinati, in cerca di disastro,
che camminano in cunette dove il movimento è più veloce;

 

gli autisti italiani scansano ogni incidente,
intrufolandosi e sorpassando oltre il ciglio della strada.
Scope fatte a mano, sterpaglie legate a un bastone,
usate nelle strade per spazzare le basole;
biciclette e carretti a spinta che bloccano il tuo percorso,
barbieri in abbondanza, cicalanti tutto il giorno.
Le armi segrete del Duce, risultate una truffa,
inventate per una sorpresa che è sparita;
arroganti miserabili, beccati a sparare da nascondigli,
decreti incorniciati di vario tipo.
Giovani cantori di strada, musica di un organo a manovella,
bambini che lustrano scarpe, bar da marciapiedi;
una bella ragazza, un sorriso sul suo volto,
con un alito d’aglio che affascina la piazza.
Indolenti casalinghe, senza scarpe ai piedi,
che lavano e cucinano per strada;
un bucato di famiglia di una vecchia pettegola
appeso al balcone a bloccare la strada.
Animali e uomini, una curiosa mistura,
bagni piastrellati, con sanitari straordinari,
famiglie che pranzano da una ciotola comune
vicino alla bottega d’un pescivendolo, un terribile buco.
Funzionari italiani in grigio, vestiti in modo impeccabile,
mendicanti scalzi, con un aspetto avvilito,
bambini imbrattati di fango che si raggruppano intorno
riempiendo i loro orci da una fontanella pubblica
una madre ligia al dovere con uno sguardo di disperazione,
che toglie i pidocchi dai capelli della sua bambina;
capaci artigiani specializzati nella loro arte,
decrepite vecchie baracche che cadono a pezzi.
Intricati ricami a mano esposti in bella vista,
circondati da sporcizia, sfacelo e decadenza.
Eleganti bare intagliate a mano,
odorosi stabilimenti dove il cuoio viene conciato,
la bottega di un ciabattino, un negozio della borsa nera,
brulicante di vermi, senza schermi alla porta.
 
******

 

Ho cercato di descrivere le cose che ho visto 
- Panorama dell’Italia, il marrone e il verde. 
Ho tralasciato la guerra, cicatrici ancora visibili, 
ma queste sono le cose che vogliamo dimenticare. 
Sono contento di partire, ma dannatamente ansioso 
di andare, di restituire tutto questo agli italiani; 
io sono pronto a sloggiare!
 
                             FINITO!

 

 

Il 25 marzo 1945 Bombs Away pubblicava un lungo articolo sui più vecchi bombardieri del gruppo: una storia di missioni di combattimento, antiaerea, danni, riparazioni, buona fortuna, orgoglio, con il punto di vista insolito delle squadre di terra addette alla manutenzione.

 

OTTO AEREI ORIGINALI DEL GRUPPO
SI AVVICINANO AD EFFETTUARE 100 MISSIONI!
 
 
SEI AEREI DELL’ 830TH: “LIFE”  “PRINCESS MARIA,” “BUZZ JOB,”  “RING DANG DOO” E “QUELLI SENZA NOME” COMPETONO CON “TAILHEAVY” E “THE CHARACTER” DELL’ 831ST, IN UN CONFRONTO SERRATO PER L'OBIETTIVO DESIDERATO!
 
Il mese scorso si è compiuto un anno, da quando 72 aerei sono stati consegnati a Fairmont, Nebraska, per il 485th Bomb Group. Oggi, di quei 72 originali, ne restano solo otto, sei nell’830th, due nell’831st; e mentre tutti si avvicinano ancora ed ancora alla desiderata meta delle 100 sortite effettuate, la concorrenza cresce visibilmente e velocemente. Ecco perché, questa settimana, BOMBS AWAY vorrebbe salutare questi 8 aerei e quegli uomini del personale di terra che, per quasi un anno, hanno condiviso per tutto il tempo quella frase logora ma sempre significativa: “Facciamoli volare!”
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riprodotta  senza il permesso scritto del proprietario, Mr. MIKE ADAMS

 

 In testa al gruppo, con 84 missioni --(mentre andiamo in stampa, tante sono!)-- è LIFE, aereo simbolo del‘30th, con il sergente “Chet” Davis come suo caposquadra. LIFE ha avuto una carriera abbastanza variegata e famosa ed è finito sulle pagine di riviste come Sortie, Star and Stripes e, ultima ma non meno importante, Life.  “Sto incrociando le dita mentre lo dico” ha sorriso “Chet”, “ma nessuno ha mai riportato il minimo graffio volando sull’aereo; anzi, uno dei nostri mitraglieri di coda, il sergente Stewart Gansell, ha abbattuto un caccia tedesco ME109”.
 
“Durante una missione, tuttavia” ha detto il caporale Willard Rose, che ha condiviso la ribalta con Chet fin dai giorni di Fairmont, “una piccola scheggia dell'antiaerea è finita nel lato destro della fusoliera, sopra la ruota anteriore, tagliando 82 cavi e una delle staffe dell'accumulatore; ed un'altra scheggia ha attraversato il finestrino del copilota e colpito la maschera di ossigeno dell’ufficiale di volo John R. Christenson, senza toccarlo.”
 
Il primo pilota a condurre LIFE è stato il capitano Glenn Jones, ora presso l’aeroporto di Tyndall in Florida, seguito dal tenente Simon Baytale, tornato in patria soltanto la settimana scorsa. Ora, la squadra è alle dipendenze di un nuovo pilota.
 
“La nostra buona fortuna, noi la attribuiamo a due cause” ha esclamato Nichola Aita, che completa il trio. “In primo luogo, ad una scarpetta da neonato della figlia di Rose e che è appesa nella torretta di coda. E in secondo luogo, nella torretta anteriore c’è un'immagine di Cristo, messa là dal sergente Clarence “Deacon” Miller, che è stato il primo ad occupare quel posto. Clarence ora è di stanza a Corpus Christi, in Texas, ma ha scritto che l'immagine deve rimanere là fino a quando l’aereo non ultimerà il suo periodo di combattimento.”
 

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Seguendo da vicino LIFE nella classifica, dunque, troviamo Tailheavy del `31th e “Buzz Job” del `30th. Il caposquadra su Tailheavy è il sergente James Houlian, che con il sergente George Abele ha preso in carico l’aereo da quando è arrivato nel 485th Gruoup.
 
Il sergente John Vavrok completava il trio fin quando è tornato a casa dopo la sua cinquantaquattresima missione nel gennaio scorso, ed è stato sostituito dal sergente Frank Johnson.
 
“Siamo abbastanza fieri del fatto che l’aereo ha compiuto le prime 13 missioni del 485th BG senza saltarne una, e che ha compiuto 20 missioni senza un ritorno anticipato o altri contrattempi” ha affermato Jim. “Due dei motori originali, i motori 3 e  4, sono durati 447 ore; e durante una missione entrambi sono andati in avaria, ma il tenente Homer Disharoon, che allora volava sull’aereo, lo ha riportato indietro nonostante un formidabile vento di traverso. Era meno di 50 yarde dietro un altro aereo per gran parte del tempo, e i due aerei vicini si sono schiantati, ma la fortuna deve essere stata con l’equipaggio, perché il pilota è riuscito a  portarli in salvo.”
 
Alla sua diciannovesima missione Tailheavy ha fatto ritorno con l'alettone di destra strappato via da un colpo ben centrato di una mitragliera antiaerea da 20 millimetri; e il suo equipaggio calcola che fino ad oggi ha ricevuto nei fianchi almeno 450 fori dell'antiaerea. Tuttavia, ne ha date tante quante ne ha prese, perché alla sua venticinquesima missione il mitragliere di coda, sergente Bruno Placica, ha abbattuto due ME 109 appena si sono lanciati all’attacco della formazione.
 
Ai comandi di Tailheavy si sono avvicendati il tenente Kenneth Craighead, il tenente Disharoon, il tenente Sam Kookle ed ora il tenente Robert Baker.

foto Antonio Di Vietri: probabilmente, squadra di terra addetta alla manutenzione

 
“Ci potete scommettere che siamo orgogliosi” ha dichiarato il sergente Jones Moehan, caposquadra di Buzz Job “del fatto che il nostro aereo è stato il primo nel Gruppo a sganciare le sue bombe su un obiettivo nemico. Era il 10 maggio scorso ed il 485th era andato a Knin, Iugoslavia. Il colonnello Richard Griffin, allora nostro Comandante, era sul nostro aereo come vice, e quando il bombardiere del colonnello Walter Arnold ha avuto alcune difficoltà, il colonnello Griffin ha assunto la guida della formazione e ha sganciato le sue bombe”
 
A condividere la responsabilità per il successo di Buzz sono il sergente Alvin D. Reynolds e il caporale Frank Wiechowski (già noto come Adolf) e Jim Howett, che si è unito agli altri diversi mesi fa.
 
Buzz ha ricevuto il suo nome dal suo primo pilota, il capitano W. Boling, il cui soprannome era Buzz, il quale prese pure una botta terrificante a furia di sorvolare continuamente il campo a bassa quota. In uno di questi sorvoli tuttavia Reynolds, chiamato “Slim” (spilungone) ed alto due metri, era nella torretta anteriore – (non chiedete a noi in qual modo ci si fosse ficcato) – ma quando l’aereo cominciò a volare così basso sopra i mucchi di fieno da tagliare l’erba con le punte delle eliche, Slim decise che ormai ne aveva avuto abbastanza, e rifiutò di salire ancora a bordo fin quando il capitano Boling non promise di non farlo più.
 
“È stato praticamente su ogni paese d'Europa su cui ha volato il 15th AF” ha aggiunto Jim, da Baltimora, “E’ andato a Vienna 13 volte e a Ploesti 6 volte; ha partecipato alla battaglia per Roma ed ha lasciato il suo marchio in Francia, in Austria,(Weiner Neustadt e Linz) e a Budapest.”
 
“E davvero gli hanno sparato molto addosso” ha aggiunto Frank. “Sopra Vienna gli hanno mitragliato addosso tanti colpi da farlo somigliare a un colabrodo. I suoi sistemi idraulici ed elettrici sono saltati, il motore 2 è stato colpito dall'antiaerea e messo fuori uso; il capitano Boling ha mantenuto il motore 4 in funzione mettendo la sua elica in bandiera, per evitare che saltasse via. Per quello che ha fatto in quella missione è stato decorato con la Distinguished Flying Cross. E un’altra volta l’aereo è dovuto andare presso uno squadrone addetto alle riparazioni perché tre longheroni principali erano stati praticamente tagliati a metà, causando uno squarcio del diametro di 45 centimetri.”
 
Se non credete all’aiuto della preghiera, potreste dare un'occhiata all’equipaggio di The Character, il secondo velivolo dell’831st tra i corridori di questa maratona. Ogni mattina appena prima del decollo, la squadra della manutenzione e l’equipaggio di combattimento del bombardiere si riuniscono insieme per una breve lettura dalle Sacre Scritture, con il caposquadra sergente Lester York che conduce il servizio.
 
“Non perdiamo mai una funzione”  ha dichiarato Les “e questo sembra aiutare molto gli uomini.” Con 73 missioni sul suo conto, The Character è affidato alla manutenzione di una squadra di tre uomini, con il Sergente Henry A. Pickett e il caporale Shufford Hall che assistono il kentuckyano Les. Durante il suo anno di combattimento l’aereo ha sperimentato proprio ogni genere di difficoltà e vicissitudini. Alla sua quindicesima missione, sopra Vienna, è stato colpito gravemente ed il tenente James Ludbetter, all’epoca suo pilota, è stato costretto a pilotarlo con solo due motori fino all’isola di Vis (base ausiliaria su un’isola della Jugoslavia).
 
L’aereo è rimasto a Vis per 30 giorni per cambiare 4 motori e 4 celle a combustibile, poi è restato fuori servizio un altro mese dopo il suo ritorno. Il 1° ottobre si è verificato un incidente mentre rullava sulla pista che gli ha fracassato il muso, costringendolo a rimanere altre due settimane in manutenzione. Poi, in un'incursione sull'Italia del Nord alla fine di novembre, è stato colpito seriamente ancora una volta, e si è dovuto sostituire l’intero assemblaggio della coda, per non parlare dei carrelli di atterraggio.
 
“Fino ad oggi abbiamo avuto 5 piloti” ha affermato Les “e pare che porti loro sfortuna lasciare l’aereo. Il primo della lista, il tenente James C. McNulty, alla sua dodicesima missione ha pilotato un differente aereo in un altro squadrone, ed è andato giù. Allora è arrivato il tenente Ledbetter, che con questo aereo ha finito le sue  35 missioni alla fine di settembre. Quando il tenente David Blood ha pilotato un diverso aereo verso la metà di gennaio, è stato abbattuto sulla Yugoslavia, però è stato rimandato qui sano e salvo ed ora è in patria. Il capitano C.L. Brown è stato trasferito ad un altro velivolo e, al momento, il tenente Homer Mason è ai comandi.
 
                            PAUL CANIN, Some World War Memoirs, in http://www.merkki.com/caninpaul.htm .

 

Robusta quanto il suo nome è Ring Dang Doe (536), che è stata messa sotto la tutela del sergente Howard Mc Chaffee  fin “dai buoni vecchi tempi.” Con Howard dal settembre scorso lavorano il caporale Ralph Schreek e Carl Heimer.
 
Ring Dang Doe ha 75 missioni sul groppone”, ha attestato Mac “e vi è passata attraverso alla grande, essendo stato costretto ad atterrare una volta a Gioia, una volta a Bari ed una volta a Vis. Ma è il genere di aereo che ha spinto i ragazzi dello Squadrone a dire che al giorno d'oggi essi non danno istruzioni agli equipaggi: le danno agli aerei, poi gli aerei portano gli equipaggi sull’obiettivo senza bisogno di un’altra parola.
 
Il tenente colonnello W.L. Herblin, primo vicecomandante del Gruppo, usava pilotare Ring come aereo di testa della formazione, ed altri che si sono arrampicati in quella importante cabina di pilotaggio sono stati il tenente colonnello Richard V. Griffin, il maggiore John Steddart e il capitano Herman Davis. Incidentalmente, l’equipaggio del capitano Davis ha buttato giù due ME 109.
 
Adesso RDD è fuori servizio a causa di problemi alla cella a combustibile, ma potete scommettere, dice Howie, che volerà indietro (…illeggibile…) non appena saranno fatte le necessarie sostituzioni!
 
La squadra della Princess Marie ha più di un motivo per volere che il suo aereo completi le 19 missioni che gli daranno il record delle 100 missioni; infatti, poco prima di tornare in patria, il capitano Hugh Garnett ha promesso alla squadra che avrebbe spedito loro una cassa di whisky per quel giorno memorabile --- e potete scommettere che i sergenti Joe Herman, George Rookard, Steve Michotek e Grant Loy non si lasceranno sfuggire un'occasione d’oro come questa.
 
“Soltanto un uomo è stato ferito sull’aereo” ha giurato Joe, 43 anni appena compiuti e che sostiene di essere l'uomo più anziano nel Gruppo (chiunque sia più anziano lo contraddica, prego) - “ed era il sergente Arthur Housden, mitragliere di coda dell’equipaggio del capitano Garnett. Ma, poiché era soltanto un graffietto sul dito, ha evitato il Cuore di Porpora. L’aereo stesso non è mai stato colpito molto, ed ha riportato meno di una cinquantina di buchi nella carlinga, nonostante abbia volato per 804 ore ed abbia subito 10 sostituzioni dei motori.”
 
“Infatti, l'unico incidente accaduto sull’aereo” ha detto Steve “è avvenuto un mattino che, subito dopo il rullaggio verso la pista e prima di decollare, la ruota anteriore ha ceduto. Volevano smantellare l’aereo, ma la fortuna è stata con noi ed hanno cambiato idea in tempo, così è stato riparato una volta di più grazie alle nostre cure”. 
 
Mentre era pilota, il capitano Garnett aveva un piccolo burattino di legno come portafortuna e lo lucidava fervidamente prima di ogni missione; ha corteggiato Maria nelle sue prime 49 missioni, ma non è riuscito a completare con lei il suo periodo di volo perché stava sostituendo un motore il giorno che è partito per la sua cinquantesima e ultima missione. Il capitano Garnett è stato rimpiazzato dal tenente Joseph Cathay. E dopo che il capitano Garnett è partito, è stato sostituito dal tenente Joseph Cathay; il pilota a lei assegnato al momento è il tenente Donald Adams.
 
Dopo l'incursione su Regensburg del mese scorso è accaduta una cosa da annotare quando il sergente Albert Hathy, della squadra dell’aereo 504, ha trovato una scheggia di antiaerea conficcata nel motore 3 e nella cella a combustibile, che riportava lo stesso numero “504” su di essa: e Hath immediatamente ha ritenuto l’accaduto come auspicio di buona fortuna.
 
“Finora” ha dichiarato il suo caposquadra, il sergente Chuck Vrenian, “ha volato 483 ore e contiamo su lei per raddoppiare il risultato prima di finire. Alla sua trentasettesima missione, sopra Bucarest, si è beccato un colpo da 20 mm in pieno sul muso; e sull'ultima incursione su Regensburg, il cannoncino da 20 millimetri di un aereo nemico ha colpito il motore 3 e la cella a combustibile, mancando di poco la cabina di pilotaggio.”
 
“Finora” ha aggiunto il sergente Bernard Smith, che come Vrenian e Hathy è stato con l’aereo da quando è stato aggregato al Gruppo “l’aereo non aveva fatto atterraggi di emergenza, ma quando un motore è andato in avaria durante un volo, è stato costretto ad atterrare sul campo del Gruppo caccia di Madna, rimanendovi dal 19 dicembre al 18 gennaio. Si sono dovuti cambiare tutti e 4 i motori senza che avessero mai dato noie prima.”
 
“Il maggiore Francis Tunstall lo ha pilotato attraverso l'oceano” aggiunge Henry Thomas, membro della squadra dall’ottobre scorso; “ed ha compiuto con lui le sue prime 25 missioni. Lo hanno seguito il capitano George Tolsma, poi il capitano Hugh Garnett e il tenente Donald Gambrill, che lo pilota al momento.”
 
Poiché la sua squadra non gli ha dato un nome in tutti questi mesi, ci si potrebbe riferire al 504 come al “Figlio Illegittimo” o in modo analogo; tuttavia, pur deplorando la mancanza di memoria, l’aereo è stato trattato al meglio dai suoi nel campo di Venosa e, mentre scriviamo queste righe, ha totalizzato complessivamente 79 missioni.
 
Credendo che portasse sfortuna dare il nome ad un aereo dopo che sono iniziate le sue missioni di guerra, la squadra dell'aereo 498 non ha gli ha mai affibiato un’etichetta, ma si riferisce ad esso come “l’aereo”.
 
A mantenerlo in volo un mese sì ed un mese no sono il sergente Darrell “Stub” Gillespie, dell’Indiana; il sergente Grant Loy della Pennsilvania e Chris James Hewlett, piovuto qui dalle strade del Texas ed Henry Cannon, del North Carolina.
 
“Ha compiuto 60 missioni” ha dichiarato Stub “ed ora è a Bari per riparazioni. Speriamo solo che torni presto indietro, in quanto detestiamo vedere che tutti gli altri aerei in lizza continuare ad accumulare vantaggio; ma al momento non sappiamo nulla di definito.”
 
Il capitano Verne Bryson lo ha pilotato per un certo tempo e una volta lo ha riportato indietro con 24 grandi fori nei fianchi, e il 22 luglio il tenente Henry Hillyard lo ha fatto atterrare al campo di Pantanella con quasi tutto l’equipaggiamento strappato via. Un motore era fuori uso, e per alleggerire il carico l’equipaggio aveva dovuto gettare fuori bordo praticamente tutto ciò che era possibile.
 
Ora il tenente Michael è il pilota di “Senza Nome”
 
Bene, ecco a voi --- 8 aerei, e dietro di loro più dramma, colore ed avventure di quanto possa trovarne Hollywood in una dozzina di sceneggiature. Ecco perché diciamo ancora una volta a tutti quei ragazzi che li mantengono a terra e a quelli che li mantengono in volo: “state facendo un grande lavoro, noi siamo tutti contenti!”
 

Immagine copywright www.savemypc.com , non riproducibile senza il permesso scritto del proprietario, Mr. MIKE ADAMS

Chi vinse la gara?
Solo tre bombardieri dell'intero Gruppo completarono 100 mission1: LIFE, Buzz Job e Tail Heavy.
L'ultima missione del 485th BG fu su Linz, in Austria, il 25 aprile 1945. Fu la centesima missione per Tail Heavy. Durante la stessa missione LIFE fu colpito dalla contraerea e un mitragliere di coda rimase ferito, perciò l'aereo dovette atterrare in Yugoslavia. Buzz Job era atterrato a Zara durante la missione del giorno prima: l'equipaggio ritornò alla base, ma l'aereo fu lasciato a Zara.
E così Tail Heavy fu l'unico bombardiere che aveva compiuto 100 missioni a finire la guerra a Venosa, la sua base.
(dati tratti da I'M OFF TO WAR, MOTHER,BUT I'LL BE BACK,  Jerry W. Whiting and Wayne B. Whiting, Tarnaby Books, Walnut Creek, CA, 2001).

 

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